Lo Scottish Terrier è piccolo ma resistente, veloce, ha corpo e garrese muscolosi ed è caratterizzato, la maggior parte delle volte, da un torace ampio e rotondo. Dalle gambe corte, è compatto e vigorosamente composto, con una testa relativamente lunga rispetto alle proporzioni della taglia, dovrebbe inoltre avere zampe abbastanza larghe per scavare. Le orecchie e la coda ritte sono tratti salienti della razza, gli occhi leggermente a mandorla, sono piccoli, attenti e di colore marrone scuro o comunque tendenti al nero.
Gli Scottish Terrier sono attenti, veloci e altezzosi (forse anche di più rispetto agli altri terrier), famosi per la loro indipendenza e sicurezza in sé, giocosi ed intelligenti: sono stati soprannominati “Diehard” per la loro forte natura, unita ad una determinazione d’acciaio.
Le attuali origini di una razza antica come lo Scottish Terrier sono incerte ed avvolte nell’oscurità. I primi scritti circa un cane di descrizione analoga allo Scottie risalgono al 1436, quando Don Leslie li descrisse nel suo “Storia della Scozia 1436-1561”. Duecento anni dopo, Sir Joshua Reynolds dipinse un ritratto di una giovane ragazza che accarezza un cane notevolmente simile al nostro. Re Giacomo VI di Scozia ebbe un ruolo di rilievo nella storia dello Scottish Terrier nel XVII secolo, quando divenne re d’Inghilterra, regalò sei terrier (si pensa che siano antenati dello Scottie) al re di Francia Enrico IV ed il suo amore ed adorazione per la razza incrementò la loro popolarità in tutto il mondo.
Nel 1881 venne fondato il primo club al mondo dedicato a questa razza, lo “Scottish Terrier Club of England”, mentre per lo “Scottish Terrier Club of Scotland” bisognerà aspettare sino al 1888.
Lo Scottie approdò in America nei primi anni del 1890, ma divenne popolare solo negli anni compresi fra le due guerre mondiali.